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Dolore al seno, di cosa č il sintomo?

Da Salute Seno Gruppo GEDI a cura di Tiziana Moriconi

Dolore al seno, di cosa è il sintomo?

 

Non c’è quasi mai un nesso tra il dolore al seno e il tumore mammario: ossia, il dolore, se non accompagnato da altri segnali, non è indicativo. I senologi lo sanno bene per esperienza, ma ora uno studio condotto in Gran Bretagna lo ribadisce. 

 

Si tratta di uno studio prospettico, progettato apposta per verificare l'esistenza o meno di tale nesso, e ha considerato quasi 11 mila donne che hanno richiesto un consulto in un grande centro senologico nell’arco di 12 mesi (da aprile 2019 a marzo 2020). Come spiegano gli autori sul British Journal of General Practice, le donne sono state suddivise in quattro gruppi: chi riferiva solo dolore (1.972, il 18%), chi un nodulo (6.708, il 62%), chi un’alterazione del capezzolo (480, il 4%), chi altro (1.670, il 15%). Nel primo gruppo (quello in cui l'unico sintomo era rappresentato dal dolore), la mammografia è stata eseguita in 1.112 donne e ha identificato un tumore in 8 di loro, ossia in appena lo 0,7%; se si considerano tutte le 1.972 donne del gruppo, la percentuale scende allo 0,4%. Per confronto, l’incidenza negli altri tre gruppi è stata di circa il 5%.

 

Cosa significano questi dati? Non dicono che le donne dovrebbero ignorare il dolore al seno - che può comunque essere uno dei sintomi del cancro, sebbene non comune - ma suggeriscono che chi presenta solo dolore non abbia maggiori probabilità di avere un tumore al seno rispetto alla popolazione femminile generale asintomatica della stessa età.

 

 

Ma da cosa dipende il dolore al seno? “Le cause della mastodinia - questo il nome scientifico - possono essere diverse”, risponde Andrea Sagona, ginecologo e chirurgo senologo presso la Breast Unit dell'Humanitas Cancer Center di Rozzano: “Si tratta di un problema molto comune, che interessa oltre i due terzi delle donne in età fertile”.

 

Bisogna innanzitutto distinguere due tipi di dolore: quello della mammella e quello riferito alla mammella, che cioè si origina in altre parti del corpo ma si irradia al seno. Ecco le cause principali. 

 

Variazioni ormonali

“Nella maggior parte dei casi, il dolore al seno dipende dalle normali fluttuazioni ormonali”, spiega Sagona: “Questa condizione prende il nome di mastodinia ciclica quando si estende oltre i 3-4 giorni pre-mestruali, ed è più frequente in chi ha un seno con una ricca componente ghiandolare, il cosiddetto seno denso. Più ghiandola c’è rispetto al tessuto adiposo e più si avverte dolore. In caso di seno denso, è bene ricordarlo, aumenta il rischio di sviluppare patologie benigne - come fibroadenomi, che non rappresentano un pericolo per la salute - ma anche di tumori della mammella”. 

 

Sindrome premestruale, gravidanza e inizio della menopausa

Spesso il dolore precede il ciclo mestruale, perché i cambiamenti ormonali provocano un aumento della ritenzione idrica nei tessuti, compresi quelli mammari. La tensione interessa di solito entrambe le mammelle, e il dolore può estendersi alle ascelle e durare anche per diversi giorni dopo la fine del ciclo. Cambiamenti ormonali che possono causare dolore al seno si verificano, inoltre, durante la gravidanza e nella prima fase della menopausa.

 

Cisti e mastopatia fibrocistica

Anche le cisti e i fibroadenomi, entrambi sempre legati agli ormoni e alla ritenzione idrica, possono essere dolenti. “La mastopatia fibrocistica è una condizione in cui sono presenti cisti, aree più fibrose e dense di ghiandola e microcalcificazioni”, spiega Sagona: “In questi casi, l'aumento di volume della cisti e l'aumento della tensione della parete causano dolore alla compressione, per esempio durante il sonno o l'attività fisica”. Cosa si può fare, in tutti questi casi, per lenire il dolore?  Purtroppo non molto. “Al di là dei normali antidolorifici da banco, alcune pazienti riportano un giovamento dall’uso di integratori o creme locali che riducono l’edema, ma è molto soggettivo”, sottolinea il senologo.

 

Oltre al dolore, si possono avere altri sintomi: cambiamenti di consistenza e dimensioni del seno, aumento della sensibilità del capezzolo e prurito. Possono peggiorare prima del ciclo e di solito scompaiono dopo la menopausa.

 

Reggiseno

A volte il dolore dipende anche da un reggiseno troppo stretto o dalla presenza del ferretto che può esercitare una pressione eccessiva sulla ghiandola o sulle cisti, se presenti. Durante la sindrome premestruale può essere di aiuto indossare un reggiseno sportivo contenitivo. 

 

Mastiti

Le mastiti sono delle infiammazioni del seno causate da un’infezione batterica. Si verificano prevalentemente durante l’allattamento, mentre sono molto rare durante il resto della vita. “Quando si verificano in altri periodi - ricorda l’esperto - sono di solito delle forme areolari o periareolari e le donne fumatrici ne sono più soggette. Purtroppo sono molto difficili da trattare e sarebbe importante affrontarle appena si presentano, senza attendere, perché raramente possono risolversi spontaneamente”.  

 

Farmaci

Anche alcuni medicinali, alterando anche la ritenzione idrica, possono causare dolore al seno. Tra questi: i contraccettivi orali estroprogestinici (in questo caso potrebbe essere necessario rivedere il dosaggio), alcuni psicofarmaci, alcuni diuretici e i trattamenti per l’infertilità. 

 

Trattamenti medici e traumi

Ovviamente nell'elenco delle cause rientrano gli effetti collaterali di alcuni trattamenti medici. In particolare della radioterapia per il cancro della mammella e i trattamenti chirurgici. In caso di traumi accidentali, inoltre, è importante fare sempre una visita senologica di controllo. 

 

Dolori riflessi

Come anticipato, alcune volte vengono avvertiti nel seno dei dolori che in realtà non hanno nulla a che fare con le ghiandole mammarie. “Può accadere - dice Sagona - con la cervicalgia o con dolori della parete toracica dovuti, per esempio, a un’infiammazione dei nervi intercostali. I motivi possono essere i più disparati. Altre volte sono adenopatie dell’ascella, legate per esempio a reazioni allergiche a deodoranti o alla depilazione. Questi dolori riflessi possono irradiarsi anche fino al capezzolo”.

 

Tumori al seno

Come già detto, è molto bassa la percentuale dei casi di tumore al seno accompagnato dal dolore: “Nelle statistiche internazionali è inferiore al 6%”, ricorda l’esperto, che conclude: “Bisogna comunque tenerne conto, soprattutto quando interessa una sola mammella. Di solito il dolore si accompagna a neoplasie profonde, che interessano soprattutto la fascia muscolo-pettorale, in mammelle voluminose”.

 

 

 

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