Due studi, uno italiano ed uno norvegese, presentati al recente Congresso della Società Europea di Radiologia (ESR) dimostrano che in un contesto di screening del cancro della mammella la Tomosintesi 3D identifica più cancri che la Mammografia 2D (rispettivamente 80% per lo studio italiano e 50% per lo studio norvegese) indipendentemente dalla densità mammaria e dalla istologia del cancro.